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La letterina del sabato 6 maggio

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 06 Maggio 2017 18:09
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e Cari Amici,

può sembrare strano solo a chi vive col paraocchi che l’inizio di questa mia Letterina sia dedicata alla sinistra locale. Ho combattuto i social-comunisti a livello politico durante tutta la mia esperienza di militante, iniziata nel novembre del 1975 e conclusa, dopo periodi di attività a vari livelli e di inattività e riflessione, alcuni anni fa, quando, nell’aprile del 2010, ho compiuto l’ultimo atto pubblico come segretario dell’UDC. La mia è stata una battaglia fatta con passione militante e generosa, fondata e sostenuta da ideali a cui ho sinceramente aderito. La mia esperienza l’hanno vissuta altri giovani Concittadini, non pochi dei quali militanti nella sinistra. Ho avuto maestri di vita quotidiana che mi hanno insegnato, dimostrandolo con l’esempio, che gli avversari politici sono tali e come tali vanno combattuti. Ma non sono nemici personali. Meritano rispetto per il loro impegno; meritano rispetto per gli ideali che sostengono; meritano la forza della passione con la quale si avversano i loro ideali e i loro programmi per contrastare la forza della passione che loro mettono nell’agire politico. Ma questo non li rende mai nemici da odiare, mai nemici personali. Sono Concittadini con idee diverse. Il confronto, anche duro e acceso, è il modo con cui ci si contrappone. L’obiettivo è conseguire il bene comune. 

 

Altro discorso andrebbe fatto riguardo a chi ha militato in politica, anche a livello locale, solo per il proprio tornaconto o solo per avversione preconcetta a gruppi o singoli. È gente che non meritava e non merita attenzione; non merita di esser mesa insieme a chi ha fatto politica per passione.

Oggi voglio rendere onore a quei militanti che stavano metaforicamente al di là del Muro di Berlino, simbolo di una divisione epocale. Lo faccio perché è giusto e quindi lo sento come dovere. 

A Miglianico la loro storia ora è stata in qualche modo cancellata, resa evanescente da scelte che non devo indagare ma che pur devono esserci state perché se ne vedono gli effetti. Non c’è traccia del Circolo del PD. Non si ha ancora conferma dell’avvio di una presenza di altre formazioni a sinistra. Niente.  

Dovrei esserne felice. La sinistra sembra essere stata cancellata definitivamente, non certo come sentimento dei singoli ma come presenza organizzata e, quindi, capace di far proselitismo e portare consensi e voti ai partiti e ai candidati di sinistra. Se questo fosse accaduto negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, chissà, avremmo festeggiato per una settimana intera in casa DC. Ma oggi penso alla tristezza che provano i Concittadini che hanno passione per i temi della sinistra. Penso soprattutto e con il massimo rispetto a quelle Miglianichesi e a quei Miglianichesi che hanno aderito, sostenuto e combattuto dentro e per la sinistra, dai primi del secolo, poi anche nel ventennio fascista e poi ancora nell’epoca della Repubblica. Furono spesso in minoranza e allora la minoranza era una condizione davvero difficile. Arrivarono allo straordinario risultato del 1975 quando, alle Elezioni Regionali, il PCI di Enrico Berlinguer a Miglianico arrivò a soli 24 voti dalla DC (1175- 42,82% a 1151 - 41,95%) e la “Sinistra Unita” riuscì addirittura a sconfiggere la Lista scudocrociata alla Comunali con 119 voti di scarto. L’indimenticato prof. Francesco Scotti fu il primo Sindaco comunista di Miglianico. La sinistra aveva combattuto per anni e aveva vinto. Proprio allora, la sindrome che ha colpito la sinistra in Italia la colpì anche da noi: la sindrome è quella della incapacità di restare uniti dopo la vittoria e di autolesionarsi con divisioni interne che inevitabilmente portano poi alla sconfitta. Allora a Miglianico, così come da allora in Italia, quello che potremmo chiamare Fattore D’A si insinuò nel corpo della sinistra portando a divisioni esiziali. Scotti fu fatto fuori da una faida interna già nel 1976. A Miglianico una campagna elettorale clientelare della “Sinistra Unita” insieme alle difficoltà di una DC non ancora ricompattata dopo le divisioni degli anni Settanta consentì l’ultima vittoria amministrativa della sinistra locale. Poi più niente. A livello politico il PD aveva ridato tono alla dignità di presenza locale della sinistra. Ma incredibilmente, mentre il PD governa in Italia, alla Regione Abruzzo, alla Provincia di Chieti e occupa poltrone, sedie e strapuntini ovunque, a Miglianico evapora. 

Chi è stato di sinistra in quei tempi difficili, chi ha provato a esserlo in tempi recenti, chi vorrebbe continuare ad esserlo ora a Miglianico, immagino sia triste. Immagino anche quanta rabbia proverebbero oggi certi Concittadini, ora scomparsi, che hanno dato tanto alla sinistra, nel vedere a che livelli di inconsistenza organizzativa è stata ridotta quella locale. 

Di chi è la colpa di tutto questo? Non importa qui indagarlo. Non devo dar loro elementi di chiarimento e di soluzione: sanno sbagliare da soli. È un problema della sinistra locale ricercare errori e colpevoli e imparar casomai la lezione. A leggere quel che m’han fatto leggere, perché è stato pubblicato sul profilo Facebook di “Progetto Miglianico” in occasione del 1° maggio, mi vien da pensare che, per ora, le speranze di vedere qualcosa di serio e di meglio a sinistra son davvero pochine. I cervelloni di Palazzetto Martinelli hanno pubblicato una nota sulla Festa del Lavoro sbandando volutamente pur di accusare gli Amministratori locali di aver fatto non si sa cosa in relazione al 1° maggio e, in generale, ai cardini costituzionali attinenti al valore del lavoro. Non ho visto nella bacheca di “Progetto Miglianico” nulla che celebrasse il 1° maggio. La stessa nota su Facebook è stata pubblicata a 1° maggio quasi finito, quando le manifestazioni sindacali e politiche, che da qualche parte si son fatte, erano già finite. Restavano i Concertoni, ma col 1° maggio c’entrano solo per la parola “festa”. Sono andato indietro, cercando di utilizzare la poca memoria ancora funzionante: non ho trovato celebrazioni o altre cose simili relative alla Festa del Lavoro nel quinquennio nel quale la sinistra ha messo il suo trattino rosso nello sclororante gruppo di “Progetto Miglianico”. Si sono accorti ora del 1° maggio? Non ricordo manifestazioni neppure nel decennio della Sinistra Unita (1975/1985). 

Ci son state? C’è stato qualcosa anche nel quinquennio 2009/2014? 

Chiedo scusa ma non lo ricordo o non son state cose memorabili.   

Aggiungo: l’accusa rivolta agli attuali amministratori comunali ci sta; può esser meritata. Ma va motivata meglio perché tutti possiamo capire. L’accusa riguarda atti, mancanza di atti, altro comportamento a livello di azione amministrativa? O cosa? Quando i due consiglieri di “Progetto Miglianico” (ambedue sono o erano del PD, ndr.) lo hanno segnalato con la loro attività di oppositori? Cosa hanno proposto in Consiglio comunale a favore del lavoro o dei lavoratori che la maggioranza non ha accolto perché è cattiva? Niente, anche qui niente. 

Chi è stato l’ultimo segretario del PD miglianichese? C’è ancora?  

Lascio questo argomento con un’ultima considerazione.

Anche se mi è capitato di votare candidati di sinistra alle politiche per la stima e l’amicizia sincera nei loro confronti, non sono di sinistra. Ma della sinistra, della Sinistra, c’è bisogno, anche a Miglianico. Personalmente la preferisco all’opposizione, perché è la cosa che sa fare meglio. Ora a Miglianico la fa malissimo se la fa: questo è il risultato deleterio della contaminazione avvenuta con Progetto Miglianico. 

Comunque, lo ripeto volentieri, la Democrazia è viva se è ricca di vera pluralità. Quindi c’è bisogno delle idee e della passione che albergano negli spazi della Sinistra.

 

E mo?!

Il cantiere del riedificando Municipio, la Casa dei Miglianichesi, sembra sia ripartito. La certezza in questa vicenda, che qualcuno ha testardamente e stolidamente voluto ammantare di mistero tracciandovi anche ombre minacciose, non è mai definitiva. Più che una constatazione diretta o fatti oggettivi, la ripresa dei lavori è attestata dalla frenetica attività di intelligence di alcuni noti soggetti che fanno puntate fotografiche, giri circospetti, apparizioni lampo nell’area circostante la recinzione del cantiere e che, perciò, hanno suscitato l’ilarità dei Cittadini spettatori dei loro strani atteggiamenti. A conferma di quanto scritto nella Letterina di sabato scorso usando il normale buon senso, pare che si stiamo materializzando anche i sospetti su attività non proprio pertinenti e corrette svolte non attorno ma dentro il cantiere da non addetti ai lavori. Le persone di buon senso non hanno creduto alla favoletta delle “transenne cadenti”. Nuovi fatti stanno facendo emergere attenzioni non benevole forse rivolte da qualcuno alle attrezzature di quello spazio misterioso. Vedremo cosa accadrà. 

Una cosa strana è che le presunte “transenne cadenti” hanno trovato lo spazio del loro show all’incirca nello stesso posto dove ha trovato occasione e ossigeno il primo degli incedi dolosi dell’autunno 2010. Ma è solo una coincidenza. Si tratta di misteri, non possono esserci collegamenti.  

Intanto, dicevo, i lavori sembra che siano ripresi. 

E mo?!

Ci saranno le denunce alla Magistratura che Nicola Mincone, il sedicente portavoce dell’ancora sconosciuto Comitato “Salviamo Piazza Umberto I”, ha apertamente minacciato nel suo ultimo tazebao? La strategia di attacco e di disturbo-a-prescindere cambierà? Ci sarà finalmente il chiarimento pubblico con l’Amministrazione comunale? Riusciremo a sapere, nel confronto tra le parti, di chi è la colpa dei mesi persi e dei problemi che potrebbero conseguire?  

O ci saranno altre “sorprese”? 

 

39 anni fa.   

Martedì 9 maggio conteremo il 39° anniversario dell’assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. Quel giorno che cambiò veramente l’Italia non lo posso dimenticare. Non dimentico la diretta del TG1, non dimentico le immagini, rivivo lo sgomento, sento ancora un dolore profondo. Chissà se avrò vita sufficiente per sapere tutta la verità sui quei 55 giorni. 

Tra i ricordi importanti e indelebili, ci sono le parole di Papa Paolo VI rivolte al Dio della vita e della morte che non aveva accolto la sua supplica per l’incolumità di Aldo Moro, “amico”. 

Ma per fortuna ho vissuto anche un momento straordinario che è stato consolante e che rappresenta una delle date nelle quali la Comunità di Miglianico ha dato una eccellente prova di sé. Come Sezione della DC organizzammo una Santa Messa per il 10 o l’11 maggio, alle nove di sera. Non ci furono manifesti né altoparlanti sulle auto per avvisare i Concittadini. Ci fu solo un passa-parola. La Chiesa si riempì tutta e i Miglianichesi di ogni credo politico poterono pregare per Aldo Moro e poterono affidare le proprie angosce e il dolore di ciascuno alla consolazione del Padre Celeste. 

Martedì 9 maggio, chi vuole dica una preghiera per Aldo Moro e per la nostra Italia che avrebbe avuto ancora bisogno di lui almeno per un po’ di tempo ancora.

Buona Domenica.