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La letterina del sabato 31 dicembre

Care Amiche e Cari Amici di Viva Miglianico, 

questa letterina chiude un anno di cammino fatto insieme raccontando qualcosa della nostra Miglianico, commentando fatti, proponendo storie e, chissà, suscitando opinioni o riflessioni sulla nostra vita locale. È stato un cammino piacevole che avrà avuto tante soste mancate, tanti nomi non scritti, tantissimi angoli non visitati ma che non arriva ad oggi con il rimpianto di aver mancato l’impegno preso che è sempre quello di dare un contributo nella libertà. Nella libertà si resta con la propria dignità se non si offende quella altrui e soprattutto se non si prova a voler giocare con la verità al solo scopo di far prevalere una opinione o una parte a discapito di altri. Questo è stato fatto. Questo sarà fatto ancora nel prossimo anno. Errori sono stati commessi, ci saranno ancora errori, umani, inevitabili, ma mai commessi in malafede. 

 

In questo segmento di tempo della nostra vita che sta per esser archiviato come 2016 dopo Cristo tutti abbiamo vissuto tante emozioni, ciascuno ora illuminerà le proprie con quella speciale sensibilità che è la diversità che ogni esser umano ha rispetto ad ogni altro nella storia dell’umanità. Abbiamo visto Amiche e Amici che, lungo il nostro camino, si sono scostati un poco per varcare la soglia della vita eterna nella quale li ritroveremo. Hanno cominciato a esser nostri compagni di strada altre Amiche e Amici nati o semplicemente arrivati da altri percorsi. Se li abbiamo accolti tutti con Amore abbiamo dimostrato di essere una Comunità umana degna di questo nome.

Ricordiamo questo 2016 con alcune parole che più facilmente richiameranno fatti e note alla memoria di Voi che seguite “Viva Miglianico”.

La prima parola è solidarietà. È stata la forza gioiosa che ha generato la sera più bella della nostra storia recente, quella di “Un’Amatriciana per Amatrice”. Miglianico, tutta Miglianico ha saputo fare un capolavoro, giustamente notato e lodato a livello mondiale. Non ha cancellato la paura del terremoto, non l’angoscia per i suoi disastri, non il dolore per i suoi morti ma ha saputo superarla nel solo modo possibile, con la speranza sostenuta dall’amore.

La seconda parola è demagogia. Forse nessuno l’ha usata, tranne “Viva Miglianico”. La demagogia ha mosso uomini e energie, squalificando moralmente i primi e sprecando inutilmente le seconde. La demagogia ha prodotto, anzi ha provato a farci vedere un cartone animato, una favola non vera e senza lieto fine, quella che hanno provato a raccontarci cantando il motivetto “… oh che bel castello, nicoldinonioclenzo…" (o non era così il ritornello!?...mah, i girotondi son ricordi di mezzo secolo fa..). La demagogia ha impedito il naturale cambio di atteggiamento, culturale prima che politico, in chi giustamente vuole o deve rimanere distinto dall’Amministrazione comunale e dal suo messaggio di impegno rigoroso nella gioia, ma non capisce che il cambiamento è sempre irreversibile. La demagogia, anche a Miglianico, ha animato i lunghi mesi di campagna elettorale che hanno preceduto il referendum costituzionale del 4 dicembre, ridotto a scontro di bassa lega mentre avrebbe dovuto essere l’occasione di un confronto di altra cifra politica soprattutto a beneficio dei nostri giovani. 

La terza parola è misericordia. Storicamente, nel 2016, si è chiuso l’anno giubilare della Misericordia voluto da Papa Francesco. Il Papa continua ad esser inascoltato quando parla di terza guerra mondiale in atto. È inascoltato e accuratamente coperto da altre notizie, tutte frivole e di occasione, quando indica le cause dei disastri che viviamo e che si riassumono nell’incontrollata voracità di arricchimento che ha portato pochissimi uomini a detenere quasi tutta la ricchezza del mondo, mentre gli altri, tutti gli altri miliardi di uomini, donne e bambini sono sempre più poveri. Il denaro si sta mangiando l’umanità. 

Ripartiamo nel nuovo anno che sta bussando anche alle porte della nostra Miglianico con questa parola: misericordia. La misericordia è l’Amore, l’opzione personale, politica e associativa senza alternativa per avere un mondo migliore.

Il grande Papa, Paolo VI, ha istituito il primo gennaio di ogni anno come “Giornata Mondiale della Pace”. Preghiamo per la Pace prima del pranzo di Capodanno. La Pace è tutto. Ricordando il messaggio della “Pacem in Terris” di Papa Giovanni XXIII dobbiamo sapere che non può esserci pace senza giustizia e non può esserci giustizia senza Amore verso tutti.

Il nostro 2017 sia un anno di pace vera, non di facciata. La pace non è finzione di voler bene agli altri. La Pace non è cedere alla menzogna per evitare che chi mente possa irritarsi. La Pace è non dimenticare chi sta peggio di noi rimanendo accecati dall’invidia di chi ha molto più di noi (…pensiamo a quanto non hanno un bicchiere d’acqua in casa e noi, proprio noi anche a Miglianico, nell’acqua potabile ci facciamo la pipì). La Pace è riuscire superare qualche contrasto senza stracciare le proprie convinzioni ma accartocciando gli scontrini dei singoli interessi, casomai mettendo più amore per superare l’antipatia, che è davvero una brutta parola, soprattutto se applicata alla vita di una Comunità piccola come la nostra. La Pace è accogliere le persone, le idee, le parlate diverse senza dover cambiare le nostre, anzi riscoprendole e valorizzandole, ma cercando di disegnare insieme un mondo nuovo con i colori che riusciamo a mettere insieme, sperando di poterlo poi insieme contemplare e scoprire che sarà un mondo più bello. La Pace, ovviamente, non è l’assenza di guerra ma è fare in modo che la guerra non ci sia. Lo si può fare solo amando di più. L’amore non costa nulla, è immenso come il Buon Dio ed è gratis. 

Un po’ di Amore in più anche per Miglianico, per tutta Miglianico e per tutti i Miglianichesi, farà del 2017 il Buon Anno che dobbiamo e vogliamo augurarci.

Auguri Miglianico e buon anno nuovo. 

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