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La mitica Peppinella

Categoria: Il dimenticatoio
Pubblicato Martedì, 19 Luglio 2016 13:14
Scritto da Maurizio
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Il tempo non conta in certi casi. Non conta contarlo da quando è passato il giorno del suo compleanno a cifra tonda. Non si può contarlo quando gli anni compiuti sono stati così pieni di vita, di cose fatte, di generoso servizio speso per gli altri senza mai voler occupare posti di visibilità, di tanto altro ancora da non poter entrare nel contenitore di un circoscritto numero di anni. È il caso di Giuseppina Volpe, Peppinella, la “mitica Peppinella”, come la chiama da sempre il mio comparuccio, prof. Antonello Antonelli.
Raccontarla in poche righe è quasi impossibile. Si può solo trarre qualche spunto per tracciarne il profilo, sicché chi non la conosce possa avere l’idea di chi sia e chi la conosce possa riconoscerla subito, anche da uno solo di quei tratti.
Molto opportunamente anche il Calendario 2016 della Confraternita di San Pantaleone le ha dedicato il “paginone centrale”, occupandosi per la prima volta di un personaggio ancora attivo e non di chi ci ha lasciato.

C’è la Peppinella cuoca, una gran cuoca. Lo è stata sin da bambina, caricandosi mano a mano la gestione della “Trattoria della Volpe” nel centro di via Roma, sita davanti a quella che era la Chiesa di San Rocco. Aver cucinato per tanti avventori sarebbe stato tanto ma non l’avrebbe resa famosa. Invece, il meglio del meglio di sé Peppinella lo ha dato anche in tanti momenti più o meno importanti, cucinando e servendo cose buonissime per chi, poi, non ha mai dimenticato quelle esperienze emozionali oltre che gastronomiche. M’è capitato e mi capita ancora di incontrare chi mi racconta di aver mangiato “da Peppinella” e ne tesse tutt’ora le lodi, collocandola al vertice delle qualità provate, senza nascondere una forte nostalgia e il desiderio di riprovare i suoi manicaretti. Tra i tanti conservo il ricordo dell’indimenticabile dott. Peppe D’Ortona, che fu dentista anche a Miglianico e poi a Francavilla per tanti Miglianichesi. Mi raccontava puntualmente le cene della sera precedente “da Peppinella”, con quella dovizia di particolari ben narrata grazie alla sua napoletanità ma sempre e ancora con l’acquolina in bocca, come se la magia di quei momenti gli fosse presente e viva.
C’è poi la Peppinella Cittadina, attiva e partecipe, soprattutto in Parrocchia. Oggi le attività parrocchiali vedono la partecipazione di tante signore e signorine. Ma quando ci fu il reflusso post-sessantottino restarono praticamente solo tre donne a dare una mano a don Vincenzo, soprattutto in tanti piccoli servizi: Silvana Anzellotti, (zia) Letizia Rosa e, appunto, Peppinella. C’era da fare catechismo, da accompagnare i ragazzi in gita, da sistemare paramenti e corredi sacri, da dire un rosario, da soccorrere don Vincenzo nell’ospitalità di pochi o di molti, da fare tante cose piccole e grandi? Loro c’erano, spesso c’erano solo loro. Ci sono state per anni, non pochi anni. A quelli della mia generazione non è toccata la fortuna di godere delle giornate di vacanza nella casa di montagna di don Vincenzo, perché non era ancora pronta quando lasciammo i gruppi giovanili della Parrocchia. Ma chi ha vissuto quelle belle esperienze porterà sempre con sé il ricordo della solerte e buonissima assistenza di Peppinella, dalla prima colazione alla cena e al dolce dopocena.
C’è anche la Peppinella privata, per quanto possa essere privata la vita di chi ha trascorso tutta una vita in un’attività commerciale. C’è la Peppinella che ha assistito i genitori, che ha dato una mano o l’ha chiesta alle sorelle, anch’esse sempre infaticabili, c’è la zia Peppinella dei momenti familiari, sempre in movimento, sempre attiva, come altre donne della nostra terra, quasi immune dalla stanchezza pur moltiplicando le ore attive ben oltre le ventiquattro di una giornata. Anche in quel recinto, per niente stretto, è stata ed è una donna eccezionale.
Insomma Peppinella è davvero un personaggio che merita un augurio speciale. E che questo nostro augurio compaia ora, in un tempo non vicinissimo al giorno del suo compleanno, non importa. È importante farle tanti auguri per tanti anni di vita futura e dirle tante e tante e tante Grazie per tutto quel che ha fatto e continua a fare.
Il più bell’augurio a Peppinella lo abbiamo presentato alla vigilia del suo genetliaco, quando, al termine della Santa Messa, don Gilberto ha giustamente ricordato la bella ricorrenza e abbiamo potuto applaudirla e poi far personalmente gli auguri di una vita ancora lunghissima e attiva alla nostra mitica Peppinella: una Miglianichese esemplare, un donna capace di grande ma discreta generosità, una persona vera, un personaggio che meritevole onori semplici ma sinceri dalla nostra Comunità.