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Dolore e speranza a dieci anni dalla morte di don Vincenzo

La pioggia di questo fine settimana non sono lacrime di dolore che piovono dal cielo, dove don Vincenzo festeggia il suoi dieci anni di beatitudine. No, Lui non vive nella condizione di chi prova dolore, delusione e amarezza, sentimenti umani che provo ad esempio io nell’approssimarsi ormai inesorabile dell’11 ottobre. In Paradiso, per i meriti accumulati in terra, il buon Dio Gli avrà invece concesso di ridere fino alle lacrime. Nell’eternità quest’anno, questo scorcio di 2005, che avevamo promesso di dedicare alla celebrazione festosa e riconoscente in coincidenza con i dieci anni della Sua morte, è stato ovviamente senza tempo. Ma don Vincenzo avrà potuto ridere fin alle lacrime di noi, delle cose promesse e non fatte, di questo “paese dei fuochi di paglia”, come ci ha sempre fotografati ad ogni avvio di iniziativa, che pure non ostacolava, che accompagnava e sosteneva pur consapevole e divertito che sarebbe comunque durata, appunto, come un fuoco di paglia. E di fuochi di paglia ne ha visti accendersi e spegnersi tanti nei cinquantacinque anni della Sua attività pastorale come Parroco dei Miglianichesi.

Di quanto annunciato sul finire dello scorso anno non s’è fatto nulla. S’è costituita la Commissione che, in questi trecento giorni, ha dimostrato, per ora, solo un adagio che il grande Amintore Fanfani ripeteva in ambito politico-istituzionale: “Quando non si vuole risolvere un problema, si istituisce una commissione”.
Ma forse, pensavo stanotte viaggiando nella pioggia, non ho capito che quando si parla di date anniversarie, di compleanni soprattutto, tra parenti di diverse generazioni non ci si capisce mai. Le mie Figlie discutono fino allo sfinimento con i Nonni sul fatto che uno compie dieci anni e basta mentre il Nonno non cede sul fatto che uno ha finito dieci ed è entrato a undici. Quindi il decennale non era quello trascorso in questo scorcio di 2015 ma comincia l’11 ottobre del 2015? C’è una la legge, se non sbaglio, che impone un limite minimo per l’intitolazione di strade e piazze, almeno dieci anni dalla morte, tranne casi specifici. Quindi bisognava attendere il compimento, evidentemente.
Insomma quel che è stato annunciato dieci mesi fa, in realtà è stato un lancio di titoli e la messa a regime di un gruppo ormai pronto a partire. Le varie e belle iniziative, pensate e progettate per celebrare il Parroco, il realizzatore, il promotore ed il motore di grandi realtà, il padre spirituale, l’amico, l’uomo eccezionale che è stato don Vincenzo per ben cinquantacinque anni, noi Miglianichesi lo faremo a partire da questo 11 ottobre, dopo la memoria che ne faremo durante la Santa Messa, nel giorno in cui rintoccheranno in terra e in Cielo le ore che hanno riempito questi dieci anni di vuoto e di dolore.

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