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Le moderne origini di una festa

Le nostre Feste Patronali - l’ho già ricordato - hanno una consistente appendice nella prima decade di agosto. È stata eliminata la Festa di San Lorenzo, che si celebrava appunto il 10 agosto, data che cade esattamente due settimane dopo San Pantaleone, ed è stata introdotta la festa che si tiene attorno alla nuova Chiesa di San Pantaleone in località Caramanico.

Proprio quell’edificio di culto, realizzato nell’area dell’antica fornace dove, secondo la tradizione, fu nascosto il simulacro del nostro Santo Protettore all’epoca delle invasioni turche, ha consentito l’inaugurazione di questa che sta lentamente imponendosi come tradizione. Per essere tale avrà bisogno ancora del sedimentarsi di anni e della precisazione di una data di riferimento che oggi soffre della “occupazione” della seconda domenica d’agosto da parte della Miglianico Tour, giunta alla sua 44^ edizione.

 

Quel che sarà di questa festa, anzi di questa due giorni (quando non son tre) di festa in Contrada Piane lo dirà il tempo e la passione dei Comitati che verranno oltre che le determinazioni del nuovo Parroco.

Come è potuta nascere e svilupparsi in questo millennio la festa d’agosto alle Piane, invece, si deve proprio alla intuizione, alle decisione, alla volontà di chi questa bella chiesetta l’ha voluta e l’ha realizzata. Prima e sopra tutti c’è stato don Vincenzo Pizzica, Parroco di venerata memoria, uno che le cose le faceva, spesso mentre gli altri parlavano.

Ho ripescato un articolo di qualche anno fa, scritto per “Il Tempo d’Abruzzo”, nel quale si trovano, oltre le considerazioni di quel periodo, gli elementi che raccontano come sono andate le cose a proposito dell’avvio della realizzazione di quella chiesetta.

Ognuno avrà da aggiungere o da precisare. Ad esempio, ci sarà chi potrà oggi spiegare perché l’iter della donazione del terreno s’è fermato a un certo punto e grazie a una puntuale ma discreta collaborazione da parte dell’Amico, geom. Gianleo D’Ercole (che poi, forse, non ha neanche il meritato incaricato professionale, dato ad altri) la vicenda credo sia stata definitivamente e opportunamente sistemata dopo non pochi anni dal suo inizio.

La collaborazione, nel suo piccolo rispetto a quella di altre fabbriche che, nella storia, hanno riguardato edifici di maggior lustro e di ben diverse dimensioni, anche in questo caso ha consentito di ottenere un risultato atteso da tanto tempo.

Senza questa Chiesa non ci sarebbe più stata la traslazione della Statua ogni cinque anni, com’è invece stato già fatto nel recentissimo passato. E non ci sarebbe neppure la festa, neppure una sola serata di festa, sulle sponde del Foro in località Caramanico di Contrada Piane San Pantalone.   

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