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Tracce di futuro

Categoria: Notizie
Pubblicato Lunedì, 10 Giugno 2013 15:47
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Facendo quel che ogni papà fa,cioè aiutare i propri figli quando occorre, stavo sistemando la stampante che aveva esaurito la sua cartuccia mentre mia figlia stava stampando una ventina di fogli.

Al termine dell’operazione lei frettolosamente è andata a preparare i singoli fogli a mo’ di pergamena per poterli consegnare alla festa di fine anno. Nella stampante è rimasto un foglio che è uscito quando la stavo spegnendo.

Era la lettera che la classe 3^ A della nostra scuola media - penso scritta materialmente da alcuni di loro per contro di tutta la classe - aveva scritto ai professori nel momento, pur festoso, che ha segnava la separazione dopo tre anni di vita scolastica.

 

Cosa abbia suscitato nei destinatari della letterina quello che quelle ragazze e quei ragazzi di terza media (13/14 anni) vi avevano scritto, non l’ho chiesto a mia figlia. È stato un momento tutto loro, bisogna esser discreti perché si rischia di entrare con irruenza nelle stanze dei sentimenti.

Ma la lettera l’ho riletta con calma.

Credo possa esser letta con tranquillità da ciascuno, senza pregiudizi e senza frettolosa saccenteria. Perché?

Contiene tracce, belle tracce di futuro.


Cari Professori,

da quel primo giorno di tre anni fa, ogni giorno è stato davvero un giorno nuovo.

In ognuno di questi giorni abbiamo assistito a lezioni fatte con amore.

Ci avete stupiti! E, da lì,  è nata la conoscenza.

Ci avete spiegato l’infinito di Leopardi, facendocelo toccare al di là dalla sedia e dei banchi.

Ci avete raccontato la vita e la morte di una stella.

Ci avete insegnato ad ascoltare la musica, non a sentirla.

Ci avete descritto i quadri più  assurdi ma, allo steso tempo, affascinanti.

Ci avete insegnato che le religioni sono interessanti per la loro varietà. E, perciò, meritano rispetto.

Ci avete insegnato a collaborare, partendo dallo sport e finendo nella vita.

Ci avete fatto scoprire la bellezza di due lingue differenti: l’inglese e il francese, che ormai per noi non sono più straniere.

Ci avete insegnato come si forma il petrolio, la ricchezza più grande. Si dice che mandi avanti il mondo.

Invece è l’amore e la passione che mandano avanti il mondo

Infatti voi fate il lavoro più  faticoso e più importante su questo pianeta azzurro: costruire il futuro.

Ora sappiamo di avere avanti un professore, parola meravigliosa che vuole dire colei o colui che professa, quasi come una fede.

Abbiamo sempre pensato che in classe c’eravamo solo noi e voi. Ed, in mezzo, solo le parole, che nella loro essenza ci hanno educati.

Ci piace immaginare che per voi non ci sia alcuno stipendio perché noi lo siamo.

L’unico che nessun altro mestiere dà.

Grazie per averci fatto innamorare del bene, della verità, cioè della bellezza della vita.

La terza A

        a.s. 2012/2013