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La letterina del sabato 1 novembre 2025

Care amiche e cari Amici,

oggi è festa, una festa bellissima perché, nel richiamare alla memoria tutti i Santi, ci fa sperare che tra loro e con loro ci siano tutti i nostri Cari e i nostri Amici che hanno compiuto il pellegrinaggio terreno. Questo ci ricorda che siamo tutti chiamati alla santità, non necessariamente eroica, non necessariamente esemplare e degna di esser assunta come modello, ma sicuramente possibile perché non ci sono ostacoli se non quelli che abbiamo dentro di noi e che, come dimostra questa ricorrenza, in tantissimi hanno saputo superare. 

 

Avvertenze per chi vuole partecipare alle Sante Messe. Questa festa di precetto cade di sabato ed, essendo seguita, domani, domenica, dalla Commemorazione dei Defunti, è bene far riferimento ai chiari avvisi diramati dal nostro Parroco, don Gilberto, per regolarci sulle Sante Messe, i loro orari e i luoghi delle loro celebrazioni

 

A proposito di feste, consentiamoci cordialmente ancora un applauso, un grande applauso al Comitato Feste 2025 che, con la ben riuscita Festa della Venuta, ha concluso il suo impegno annuale e deve ora tirare le somme sia per decidere se continuare sia come eventualmente farlo per il prossimo anno. In attesa del suo consuntivo non tanto economico quanto operativo e relazionale, cioè basato sulla valutazione delle risorse umane che effettivamente hanno fatto il loro dovere e su quelle che sarà necessario mobilitare per l’immediato futuro, attendiamo anche un consuntivo sulle novità introdotte, su quelle abbozzate e non realizzate e sulla nostra piccola ma forse troppo sconvolgente proposta relativa alle processioni “fuori porta” della statua di San Pantaleone. Ripeto che l’unica che ha una motivazione storica è quella da organizzare, cioè la rievocazione della Venuta di San Pantaleone, l’ultima domenica di ottobre. 

Di Halloween non parlo perché sul niente di serio non c’è niente di serio da dire.

Invece, va annunciata con gioia la edizione 2025 di “Novello e Castagne”, che comincerà venerdì prossimo, per proseguire poi sabato 8 e concludersi domenica 9 novembre. Va registrata con gioia la riproposizione del pranzo della domenica, lanciata sperimentalmente lo scorso anno e coronata da un successo andato oltre ogni più ottimistica previsione. La nostra super Pro Loco, guidata dal carissimo Nicola Santalucia, il Presidente che parla poco e molto fa, merita, già da ora, un grande applauso, perché sappiamo che tutto sarà organizzato e gestito egregiamente, garantendo così l’ennesimo successo ad una delle tante iniziative del nostro sodalizio.

Domani la nostra Comunità si ritroverà al Cimitero per la mesta ricorrenza della Commemorazione dei Defunti, che ci riguarda davvero tutti. 

Ho atteso un po’, parlo di un paio d’anni e non di pochi mesi, per veder realizzata una piccola opera che fu pensata e proposta da un Amico e che poi - devo ornai ritenere - è stata svalutata, accantonata e cestinata perché ho avuto l’imprudenza di rilanciarla e sostenerla con la passione che merita una buona idea. Si tratta, come dicevo, di una piccola opera, nulla di straordinario: un murales da far realizzare nel riquadro bianco che accoglie i visitatori all’ingresso principale del nostro Cimitero. L’opera avrebbe dovuto esser realizzata da nostri Concittadini con una spesa davvero contenuta, della quale si sarebbe fatto carico la nostra super Pro Loco, alla quale pensai bene di rivolgermi, conoscendo la sua fattività e la sua capacità operativa oltre che la generosità del suo Presidente. Sembrava tutto pronto quando sorse la prima “difficoltà”. Mi fu chiesto: “Cosa scegliamo come immagine?”. Risposi inviando la foto con la soluzione più facile, quella che tutti avevamo sotto gli occhi: l’angelo che ancora si trova all’ingresso del cimitero, appoggiato alla parete della Cappella gentilizia della Famiglia Cicchitti.

La scelta non era né frettolosa né generica ma ben meditata. Fu obiettato “Questa immagine però offende chi non ha fede cattolica”. Replicai che si poteva raffigurare l’Angelo senza la croce che lo sovrasta. Ma spiegai anche che il Cimitero ha una croce che troneggia giustamente sul cancello d’ingresso e nessuno ha chiesto di toglierla. E non va tolta, perché la tradizione cristiana è un valore culturale bimillenario oltre che religioso. Non possiamo cancellare le croci dalle facciate delle chiese, lungo le strade, né possiamo eliminare gli stessi "in-croci" o ogni altro riferimento al simbolo della fede cristiana perché sono parte del nostro irrinunciabile patrimonio culturale, civico e folklorico. Aggiunsi che l’angelo della morte appartiene alla tradizione di popoli anche non cristiani, come è facile constatare. Sembrava tutto risolto. Macché. Arrivò un altro stop: “Occorre l’autorizzazione del Comune”. Ho pensato a una presa per i fondelli. Comunque ho risposto pacatamente: “E che problema è?! La Pro Loco non ha alcuna difficoltà amministrativa né tantomeno personale a relazionarsi col Comune, o no?”. Ho dimenticato di precisare. Tutto questo è iniziato a fine estate del 2023, cioè 26/27 mesi fa. Non si trattava di affrescare la Cappella Sistina ma uno squarcio di parete. Il murales non c’è. C’è, invece, ancora il sopraggiunto mucchio di tronchi tagliati e accantonati nel parcheggio del Cimitero. Qualcosa forse non funziona. Per il murales so cos’è: il proponente. Per i tronchi non ho fatto nulla, quindi non so com’è andata.

Care Amiche e cari Amici, in tempi di preoccupanti passi indietro della sanità pubblica sul fronte dell’assistenza e della erogazione di servizi, non voglio aggiungermi al coro delle lamentazioni. Voglio piuttosto segnalare due belle notizie. La prima l’abbiamo vissuta da giovedì scorso e la stiamo vivendo, la vivremo fino a lunedì compreso, qui a Miglianico, con la tappa di “Abruzzo in salute”. L’iniziativa e l’organizzazione sono della ASL Lanciano-Vasto-Chieti (la denominazione più strampalata possibile di una realtà amministrativa, ndr.) in collaborazione con il Comune di Miglianico. Non è una iniziativa della minoranza consiliare, che, grazie alla disinvoltura di uno dei suoi componenti, diciamo che ci ha provato a prendersi un merito che non ha, rimediando la solita magra, penosa figura. L’altra bella notizia me l’ha segnalata il carissimo Giuseppe Volpe. Finalmente le cure per la fibromialgia sono state riconosciute ed entrano nei LEA, i livelli essenziali di assistenza coperti dal Sistema Sanitario Nazionale. Il nostro Concittadino, Giuseppe Volpe, è stato un protagonista assoluto di questa battaglia, nella quale ha messo tenacia, pazienza, intelligenza e passione. Quindi è un vincitore al quale va riconosciuto, con tutto il cuore, di aver combattuto una buona battaglia e di averla saputa vincere per il bene di tutti. Per noi Miglianichesi è un punto di giustificato orgoglio. Bravo! E grazie a Giuseppe Volpe.     

Care Amiche e cari Amici ho avuto, come ogni tanto mi capita in forza della mia incolmabile e voluta distanza dai social, dei dubbi mediatici. Le 370 letture della Letterina di sabato scorso e gli oltre 100 tra like, para-like e commenti registrati fino a ieri pomeriggio, che significano? Che la Letterina ha riscosso un inatteso successo sulla proposta avanzata circa la nuova formula della Venuta di San Pantaleone o sugli altri contenuti della vostra missiva? I miei consulenti del web mi hanno detto che tutto si riferisce alla sola foto di San Pantaleone, quindi non c’è nessun legame con quanto scritto nella Letterina. Segno di uno stordimento comunicativo che fa giudicare nettamente e nettamente fa esporre il proprio giudizio senza aver letto neppure una parola di quel che si va ad aprire. Peggio ancora sono i commenti para-devozionali che invocano benedizioni e protezioni a commento di un testo che non richiama alcunché del genere. Discorso a parte vale, anzi non dà alcun valore perché non lo meritano i commenti sgangherati coerentemente prodotti dai soliti sgangherati postatori. 

Care Amiche e cari Amici devo credere ai miei consulenti perché mi fido di loro che sono preparati e capaci. Per questo voglio condividere con i miei eroici ventitré Lettori una riflessione. Se così è, cioè se in tanti si son fermati alla foto, qualcosa non va veramente. Vorrei scrivere singolarmente a ciascuno di quelli che han postato un like o addirittura qualcosa in più, pe rinvitarli a rimuovere tranquillamente la loro manifestazione di piacere, tanto frettolosa quanto ancor di più inconsapevole. Anzi, dovrebbero proprio farlo, perché a noi non serve questo gradimento che tale non è. A chi ha postato commenti invocando benedizioni a mani giunte ricordo che sarebbe meglio farlo in Chiesa, dove siamo inviati - tutti e tutti gratuitamente - alla mensa eucaristica. Questa esposizione finto-devozionale sa a volte di sgradevole idolatria, perché rischia di ridurre il nostro Santo Protettore, il nostro Amico celeste, ad un generico amuleto. Non è colpa loro, ovviamente. La principale responsabilità è nostra, è della nostra Comunità parrocchiale. Evidentemente non sappiamo dare l’esempio e nemmeno predicare bene. C’è da riflettere e non poco.

Buona Domenica

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