La letterina del sabato 4 ottobre 2025
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- Pubblicato Sabato, 04 Ottobre 2025 12:14
- Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,
lunedì scorso, 29 settembre, alle 21, come non vi avevo annunciato, c’è stata la Santa Messa per San Michele Arcangelo, patrono della nostra parrocchia. In chiesa, il colpo d’occhio ha mostrato una bella partecipazione delle rappresentanze delle Polizia di Stato, che ha san Michele come patrono e protettore, del Gruppo della Polizia a riposo, dei Carabinieri, dei Vigili urbani e della Protezione Civile. La cerimonia religiosa si è conclusa con la preghiera che ha voluto ricordare anche i nostri Concittadini poliziotti che non ci sono più. Questa presenza “stra”-ordinaria ha consentito di garantire una quantità numerica alle presenze che, altrimenti, forse non sarebbero state adeguate in occasione di una celebrazione così importante per la nostra Comunità parrocchiale. Insomma tutto bene. A margine del tutto bene, qualche piccola sbavatura di carattere civico-politico l’ho notata, ed è stata l’ennesima volta. Però, non riguardando direttamente la celebrazione per San Michele, non la riporto, anche perché ci saranno altre occasioni per sottolineare quello che pettorine, divise e la loro distribuzione significano per altri aspetti.
Un passaggio importante, di carattere eminentemente parrocchiale, è stato quello che anche quest’anno è stato compiuto. Don Gilberto ha invitato i presenti a prendere io foglio con il Programma pastorale 2025/2026 della nostra Parrocchia, che contiene date e orari di feste religiose, processioni, cicli di preghiera, catechismi, uscite culturali ed alto ancora.
Tornato a casa, ho scorso rapidamente il programma e l’occhio è andato anche alla data del 10 agosto, Festa di San Lorenzo in tutto il mondo mentre a Miglianico è la terza data riservata al culto di San Pantaleone. La notizia potrebbe fermarsi qui perché, nel 2026, il 10 agosto cadrà di lunedì. Quindi nessuna coincidenza e nessuno spostamento della festa che, quando capita la coincidenza domenicale, cede il posto alla “Miglianico Tour”, com’è indispensabile che sia non per la graduazione delle diverse importanze ma per motivi oggettivi. Questa singolarità della collocazione, così come concepita e nella sua evoluzione locale, rende la Festa di San Lorenzo - absit iniuria verbis - una festa che, da solida tradizione cittadina, è diventata festa di nuova e stiracchiata tradizione - perché tale è - e, a volte, di gestione, diciamo così, capricciosa.
Approfitto ora di questo spunto per lanciare una piccola proposta, una possibile riflessione, che non vuole dare alcuna indicazione. Del resto, nulla potrebbe provenire da questo spazio di libertà con un minimo di speranza di esser non solo accolta ma anche seriamente valutata. Purtuttavia, per il rispetto che devo ai miei eroici ventitré Lettori (+24°), la proposta la lancio lo stesso, gioiosamente e serenamente indifferente a certe reazioni che potrà sollevare. Valutiamo il dato di partenza. Non c’è una tradizione sulla Festa in località Caramanico dove, fino a pochi anni fa non c’era nessuna chiesa, essendo andata distrutta quel che c’è stata fino al 1492. Quello che egregiamente il bravissimo professor Antonello Antonelli definisce, in mancanza proprio di altro appiglio, una sorta di “giubileo parrocchiale”, cioè la processione da Miglianico alle Piane che si faceva ogni 25 anni ed ora la si prevede ogni cinque, oltre i piedi dei fedeli non ha molti appoggi per camminare. Purtuttavia c’è ed è meglio di niente. La riflessione che più volte ho approcciato, anche in concomitanza della preparazione e presentazione del prezioso volume “RaccontaMi - Miglianico ieri e oggi tra storia e cronache” (èDICOLA Editore), è quella che, se si volesse un giorno andare alla ricerca di una tradizione o, meglio, di una vicenda legata a qualcosa che è accaduto e che ha davvero un grande significato per la nostra storia locale, andrebbe impostata in direzione inversa rispetto a quel che abbiamo provato a fare negli ultimi anni. In breve, sarebbe il caso di rievocare la traslazione della venerata immagine del nostro Santo Protettore dal luogo del suo provvidenziale nascondimento, la fornace di Località Caramanico alle Piane, fin su alla chiesa madre di San Michele Arcangelo. Quando? Ovviamente il giorno della Venuta, che non è che la festeggiamo a caso. Come? Tocca a chi ha responsabilità religiose, civili e associative trovare la soluzione più consona, che sia allo stesso tempo rispettosa della venerazione verso San Pantaleone e proficua sul paiano folclorico. Con l’obiettivo non trascurabile di dare o, meglio, di ridare particolare forza e significato ad una festa che siamo riusciti a mantenere viva e senza interruzioni nella nostra tradizione locale, quella dell’ultima domenica di ottobre, la “Venuta di San Pantaleone”. La festa alle Piane, ben solenne e carica di preparazione, la si potrebbe fare il sabato per poi proseguire la domenica in paese una arrivata la processione rievocativa. Le rievocazioni, se son tali, rievocano, non innovano. Portare il Santo giù a fare una gita lungo il fiume, come un emigrante che va a vedere la casa degli avi, non è rievocazione e a me ha dato sempre l’impressione, seppur suggestiva e, per non pochi, carica di emozione, di una cosa quasi stiracchiata.
La vera difficoltà per realizzarla, ma anche solo per discuterne serenamente come ipotesi futuribile, è la salita, non quella fisica, che addirittura in certi casi è al centro della manifestazione come, ad esempio, la corse dei ceri di Gubbio. La difficoltà è la salita che la mente deve compiere per pensare, per discutere e per capire se si può fare o se è meglio dire di no. Quella salita è improba, ostica, antipatica.
Care Amiche e cari Amici,
tredici anni fa ci lasciava Lucio Zannoli, che tutti ricordiamo benissimo perché la sua vita, la sua competente e generosa attività professionale, la sua vivace passione civica e la sua speciale persona lo hanno impresso nella nostra memoria. In questa epoca che ha accelerato comunicazioni vere e soprattutto finte, che ha portato alla rapidità della dimenticanza, noi non dimentichiamo le persone che hanno saputo lasciare orme importanti nella nostra piccola storia locale. Non sempre la coincidenza di una data aiuta a richiamare anche nello scritto il ricordo. Ma il ricordo c’è. Nessuna velocità virtuale può offuscarlo, nessuna rapidità nella cancellazione dei file può eliminarlo, perché è un ricordo scolpito nei cuori.
Buona Domenica








