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La letterina del sabato 26 luglio 2025

Care Amiche e cari Amici,

siamo già in festa. In verità lo siamo già da ieri sera con la Festa di san Giacomo che è un po’ in calendario e un po’ fuori calendario ufficiale. Oggi è Sant’Anna e, pur se molto diversamente da quando ero piccolo, cominciano con la memoria della Santa, Madre della Madonna, le nostre Feste Patronali che, anche quest’anno, potremo vivere gioiosamente grazie all’impegno del Comitato presieduto dal carissimo Gianfranco Mancinelli e grazie a Concittadine e Concittadini che, insieme a lui, si sono impegnati e si spendono con passione e generosità così da mantenere viva, palpitante e anche aggiornata questa nostra tradizione plurisecolare.

 

Non devo ricordare - e se lo faccio è senza recriminazioni e false nostalgie - che la Festa di Sant’Anna era festa sin dal mattino, con la Santa Messa nella cappellina della Casa delle Monache, Suore Figlie di Sant’Anna, e, prima ancora, con un afflusso continuo di bancarelle e pellegrini, accolti dallo sparo delle bombe e dalle marce musicali. Cuore e momento irrinunciabile di questa giornata di festa era e resta la Santa Messa vespertina, che si chiude con l’intronizzazione della statua di San Pantaleone, velata agli occhi dei presenti dai fumi di incenso e scossa, prima ancora che dalle mani che la traggono dalla teca, dall’inno cantato dal coro e dal popolo dei devoti. Quest’anno la serata, prima considerata di secondo piano, troverà la sua maggiore notorietà perché vi è collocato lo spettacolo più importante tra quelli messi nel programma dal Comitato. Ci sarà, infatti, il concerto di un evergreen come Riccardo Fogli. Non vado oltre con la presentazione dettagliata del programma che ormai tutti conoscono. Ci sarà la bella, bellissima novità che ha incuriosito molti Concittadini, il 28 sera, con l’Urban Festival nato, pensato e avviato a realizzazione dalla collaborazione del Comitato con le ragazze e i ragazzi (mi perdoneranno se li chiamo con questo che vuole essere un affettuoso vezzeggiativo) di “GiovaMI”.

Torno a ripetere quel che è più importante, anzi essenziale per queste Feste Patronali come per le altre feste locali. Programmi, personaggi, mercati, bande, fuochi d’artificio e luminarie per quanto indovinati e fastosi non fanno altro che la cornice di una festa. La festa sta nella partecipazione di un Popolo che vuole far festa perché si sente in festa. La festa siamo noi. 

A “GiovaMI” ed alla nostra super Pro Loco, aiutati fattivamente dall’Amministrazione comunale, dobbiamo riconoscere il merito di aver fatto rinascere e aver rilanciato alla grande il Torneo Cittadino di Calcio, da poco concluso con uno straordinario concorso di popolo. Lo hanno fatto in pochissimo tempo e ogni cosa che si vuol segnalare, come farò tra poco, va perdonata e capita, anche se non trascurata in assoluto. Bravi ai vincitori, bravi agli sconfitti, bravissimi a quelli che hanno partecipato con spirito puro da vero giocatore d’estate.  Non è tanto il “dio pallone” ad aver attirato tantissimi Concittadini al Comunale “Fratelli Ciavatta” per le partite del torneo ma è il meccanismo attrattivo messo in moto dal fatto che ogni giocatore porta con sé famiglia e amici: quattro squadre di venti giocatori ciascuna in campo ogni sera, fanno ottanta famiglie e gruppi di Amici, non tifosi da curva sud ma gente che va al campo a passare una serata. Torna la solita considerazione: oggigiorno la fatica di ogni organizzatore di qualsivoglia evento sembra esser frustrata dalla constatazione che si possono scegliere spettacoli, eventi di rilievo, performance di valore, ma il pallone e il cibo da sagra attraggono di più, molto di più, e anche a bassi costi o addirittura incamerando qualche denaro. La formula del “panem et circenses” sopravvive ad ogni innovazione. Detto questo va sottolineata la cura che “GiovaMI” ha messo nel raccontare e nel documentare (aspetto di straordinaria importanza, ndr.) le partite del Torneo, aggiungendo brio e colori ad un evento che, va pure detto, ha avuto anche qualche problema, piccolo ma da sistemare, perché può portare a danni irreparabili già nelle prossime edizioni. Ne segnalo uno che, penso, sia parso palese a non pochi Concittadini. Un torneo estivo, pensato per far divertire in campo e fuori campo i Miglianichesi, va calibrato non sulla assoluta competitività delle squadre ma sulla possibilità di divertirsi. Bene la scelta dei 30 minuti per tempo, bene anche la scelta di due partite a sera, rivedibile la collocazione nel calendario. Vanno, però, ricalibrate le percentuali di “campioni” e di “amatori” in lista. Se in campo vanno squadre dove i giocatori tesserati, anche in compagini di livello, son la maggioranza o comunque la prima scelta che determina una partecipazione, vuol dire che conta la pura competizione, prevale, non proprio sommessamente, la voglia di questo o quello di primeggiare a tutti i costi, anche rifiutando soluzioni che nel calcio serio non si praticano ma in quello estivo cittadino devono avere la precedenza. Va poi tenuta ferma una regola che può avere eccezioni ma regola deve essere: se il Torneo si chiama “delle Contrade (forse si arrivò a chiamarlo “Cittadino” non a caso, ndr.) l’appartenenza alla contrada deve prevalere, esser in un qualche modo vincolante. Se il “capo contrada” o capetto di turno ha un amico forte ma non residente e neppure nato o con altri agganci alla contrada, non può farlo giocare ma deve mettere in squadra un “contradaiolo”, casomai con un po’ di pancetta o che non sa stoppare la palla, meglio se è un personaggio locale ma che comunque ha titolo per giocare nella squadra della sua Contrada. Sennò basta cambiare il nome dell’evento, si farà il torneo dei bar, il torneo degli amici, il torneo delle comitive, quel che si vorrà. Sarà un’altra cosa, forse con meno pubblico e forse con meno prospettiva di longevità. Se c’è ogni volta chi vuole vincere per forza, probabilmente riuscirà a vincere. Sarà indifferente al fatto che si possa andare a far baruffa in campo e fuori campo, ma deve anche sapere che tutto finirà lì, a partire dalla sua illusione di aver scritto pagine di storia o, auto-ingannandosi, di aver seminato per la prossima campagna elettorale o di aver promosso un gruppo o una persona o sé stesso, perché dimentica che il pallone, come “li pallune”, è pieno d’aria. 

Ci sarà tempo per ragionarci, se sei avrà voglia di farlo.

Care Amiche e cari Amici, ci sarà ancora tempo anche per continuare a parlare di un altro successo, numericamente forse meno appariscente ma decisamente straordinario: la presentazione del libro “RaccontaMI - Miglianico tra storia e cronache”. Annuncio che tra poche ore, considerando il fuso orario, il professor Antonello Antonelli presenterà il libro in Australia, presso il Club Abruzzo di Brisbane, il che non è affatto male per un volume che parla di Miglianico. Torno al successo della presentazione qui a Miglianico. Pur essendo stata fatta di lunedì, il 21 luglio scorso, ed in un orario non comodo, cioè le 21,15 diventate le 21,45, l’evento ha riscosso un successo di pubblico davvero sorprendente, questo almeno è quello che hanno sottolineato gli ospiti della serata, a cominciare dal carissimo Stefano Pallotta, Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che è ha fatto un intervento di meraviglioso spessore culturale, e di quanti, anche un po’ increduli, hanno affollato l’aula consiliare del Municipio. Avere cento persone, in una Cittadina piccola come Miglianico, per la presentazione di un libro che non ha autori famosi e che viene venduto per beneficenza è stato considerato da tutti come un grande successo. Il merito va alle Concittadine e ai Concittadini ma anche ai non pochi Amici giunti appositamente da paesi e città vicine. La serata, guardandola non con gli occhi interessati del coautore del libro ma con quelli del vecchio giornalista e dell’organizzatore di eventi è stata bella, ricca di presenze stimolanti, di interventi interessanti, dal Sindaco, Fabio Adezio, al nostro Parroco, don Gilberto Ruzzi, dall’Editore e moderatore della serata, il carissimo Gerardo Di Cola, ai patrocinatori della manifestazione, cioè i Presidenti del Comitato Feste, Gianfranco Mancinelli, del Circolo ACLI Miglianico, Cinzia De Lutiis, e della delegata del Presidente della nostra super Pro Loco, Cinzia Diotallevi, per finire proprio con l’Amico Stefano Pallotta di cui ho già detto. Anche la risposta alla vendita dei volumi il cui ricavato utile sarà destinato in beneficenza è stata al di sopra delle attese anche se manca ancora un po’ (non poco) per superare la soglia delle spese ed entrare nello spazio della solidarietà. Ma posso rassicurare amici e detrattori che ci stiamo avvicinando rapidamente a questo traguardo. Quotidianamente mi giungono richieste di informazioni per sapere dove acquistare il libro che resta in vendita al prezzo eccezionale di 30€. Spero in una delle prossime Letterine di poter condividere con i miei eroici ventitré Lettori (+24°) l’annuncio delle vendite che cominceranno a portare solidarietà alla Caritas parrocchiale ed anche qualche riflessione circa concomitanze, presenze ed assenze estrapolate del singolo fatto e inquadrate nell’ambito delle vicende locali.

Prima di chiudere, auguri di buon onomastico alle nostre carissime Anna e, per domani, ai nostri Pantaleone, che son sempre di meno ma sempre molto cari.

Buona Domenica    

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