La letterina del sabato 8 marzo 2025
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- Pubblicato Sabato, 08 Marzo 2025 11:27
- Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,
il Comitato Feste 2025 fa passi avanti. Manca ancora l’ufficialità della sua composizione completa che, tradizionalmente e correttamente, viene affidata all’annuncio fatto in chiesa dal Parroco o anche solo dall’affissione dell’avviso nella bacheca parrocchiale. Però possiamo dire che il Comitato c’è e si avvia consapevolmente e alquanto speditamente a svolgere il suo importantissimo ruolo. Giovedì scorso, come avevo anticipato nell’ultima Letterina, c’è stata la prevista riunione nell’Auditorium “don Vincenzo Pizzica”, convocata dal “Presidente incaricato”, Gianfranco Mancinelli, ed aperta con un gioioso saluto augurale del nostro Parroco, don Gilberto. Questo breve saluto non deve esser inteso come un mero fatto cerimoniale o di semplice simpatia, è, invece, di decisiva importanza perché, val la pena ricordarlo, è il Parroco pro tempore che dovrebbe presiedere il Comitato Feste. Il suo salutare i presenti poggiando le mani sulle spalle di Gianfranco Mancinelli è stata anche una sorta di investitura, non so se voluto e no, comunque un gesto molto bello.
Qui a Miglianico il Parroco, a memoria d’uomo, non ha mai fatto direttamente il Presidente del Comitato Feste, per validi ed evidenti motivi che non sto qui a ricordare. Però il Comitato Feste non può esistere né tantomeno operare senza l’assenso di fatto, anche se silenzioso, del Parroco. Su questo non possono esserci né dubbi né ricostruzioni particolari né interpretazioni personali o di parte. È così. Quindi mi è sembrato strano, ad esempio, che ci sia stato in un recente passato e, forse, ci sia anche oggi chi pensa di poter calendarizzare a piacer suo le singole feste legate ai santi. Se il Parroco, senza deciderlo per chissà quale evenienza ma semplicemente confermando quel che è, stabilisce che la Festa di San Lorenzo cade il 10 agosto, come prevede il calendario e com’è sempre stato a Miglianico, non ci possono esser pareri da chiedere o rimostranze da fare. Senza voler provocare alcuno ma solo per offrire un piccolo contributo di chiarezza, aggiungo che il Parroco, come ha già fatto in questo secolo, può decidere che la processione di San Pantaleone alla volta della chiesetta di località Caramanico non si faccia più ogni 50 o ogni 25 anni ogni 5 addirittura ogni anno, casomai anche due volte l’anno. Noi, sia come Comunità Parrocchiale sia anche come intera Cittadinanza, possiamo accogliere più o meno favorevolmente la decisione ma non possiamo cambiarla, la dobbiamo rispettare. Del resto, il Parroco non è che fissa per capriccio le date delle feste locali legate alla devozione di Santi né per capriccio le sposta o le elimina. Segue linee rigorose sull’osservanza delle quali risponde direttamente al suo Vescovo. Ciascuno di noi dovrebbe tornare con più attenzione al rispetto dei ruoli e delle competenze: ci sarebbero meno chiacchiere, poche divisioni, nessuno spreco di tempo e di energie. L’anarchia a volte coinvolge ed emoziona ma il più delle volte produce disastri o quantomeno confusione.
Detto questo, che non è proprio un aspetto trascurabile, vengo al mio piccolo e piacevolissimo auto-dovere di condividere con i miei eroici ventitré Lettori (+24°) quel che è emerso dalla riunione del costituendo Comitato Feste 2025, alla quale ho avuto la possibilità di assistere. Sintetizzo per contenere lo scritto e il tempo di lettura. Dico innanzitutto “Bravo Gianfranco”. Ha voluto presentare una impostazione del Comitato aperto a decisioni ampiamente condivise, senza direttivi e gruppi interni chiusi ed autoreferenziali. Ha annunciato l’intenzione di nominare due vice Presidenti, una segretaria, una cassiera, e due incaricate dei rapporti con la Parrocchia con speciali mansioni per la predisposizione dei momenti rituali, insomma gente che dovrà lavorare non dirigere, come ha detto lui. Riprendo col dire “Bravo Gianfranco”, perché sono state molto interessanti le sue riflessioni sulla necessità di cominciare a valutare certe novità. Vado a memoria e chiedo venia se dimentico qualcosa. La prima è stata l’ipotesi, non immediata ma da tener presente già dal prossimo anno, di fare due giorni di festa a luglio, il 26 ed il 27; due giorni fatti bene che sarebbe meglio che farne tre stiracchiati. Un’altra ha riguardato la preparazione della processione di San Pantaleone con qualcosa in più e con qualcosa in meno, cioè non far fare alla statua una gimkana tra le bancarelle e le tavolate di gente che mangia, beve e bestemmia. Poi ancora l’idea meravigliosa e coinvolgente, segno di un respiro molto più ampio ed un’apertura al mondo, di dare centralità all’Orchestra giovanile europea come protagonista di uno o più momenti serali. Ma sono anche emerse belle proposte come la “scampagnata di Sant’Antonio” il lunedì di Pasqua, con un grande picnic a Cerreto e, cosa che mi ha commosso, il lancio della “Cuccagna” della Madonna delle Piane come elemento di promozione delle nostre tradizioni e del nostro territorio a livello quantomeno regionale. Dico ancora “Bravo Gianfranco” per il lungimirante coinvolgimento dei giovani non solo come operatori ma come suggeritori e attivi proponenti di momenti speciali, così da consentire loro di fare esperienza diretta per diventare presto protagonisti dei prossimi Comitati, nel solco di una tradizione che guarda davvero al futuro. Dico poi “Bravo Gianfranco” per l’ottima decisione di riunire in un piccolo “consiglio di consulenza” i Presidenti dei precedenti Comitati, almeno quelli degli ultimi 10/15 anni, da quanto ho potuto capire. L’intuizione di Gianfranco Mancinelli è straordinaria perché, oltre a dare un palese riconoscimento a chi ha fatto qualcosa di buono per Miglianico, è un gesto concreto che traduce la sua volontà di avere un Comitato che sia di tutti, senza divisioni di parte e senza recriminazioni verso passate esperienze. Devo riconoscere, e lo faccio con piacere, che il mio Amico Gianfranco Mancinelli è arrivato a questa sfida dimostrando di averci pensato bene, avendo ascoltato consigli e proposte, avendo già dimostrato che c’è una grande volontà di leggere i tempi e trovare i percorsi migliori per far camminare la nostra tradizione lungo le vie del futuro.
Per dovere di cronaca segnalo ai miei eroici ventitré Lettori (+24°) le presenze registrate a questa riunione, quasi una trentina, con leggera prevalenza femminile. Le presenze, in quanto tali, portano anche a valutare le assenze. Detto della presenza di don Gilberto che ha concesso la sala e ha portato il suo saluto, sono state molto belle le presenze di alcuni tra i “vecchi” Presidenti del Comitato Feste, come Nino Del Ciotto, Osvaldo Santalucia, Melita Tropea e Olivia Sarra giustamente ringraziata in apertura di riunione dal “Presidente incaricato” Gianfranco Mancinelli, il quale ha giustificato l’assenza di Annalisa Palladinetti di Giuseppe Volpe. Mi è stata fatta notare - non era difficile verificarlo per chiunque fosse lì con noi - l’assenza di Sindaco, Assessori e Consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza, cioè tutta l’Amministrazione comunale. Non era presente neppure il Presidente della nostra super-Pro Loco, il carissimo Nicola Santalucia. Per quel che so, non c’è stato l’invito formale a queste Autorità locali, perché la riunione è stata derubricata a “passaggio intermedio”. Comunque, sempre perché Miglianico non è New York, mi è sembrato strano - è sembrato “grave” a chi me lo ha fatto notare - che, in presenza del messaggio pubblico di Gianfranco Mancinelli, che conteneva l’invito alla riunione, nessuna-nessuna-nessuna tra le Autorità locali lo abbia raccolto. Nessun mistero, sia chiaro. Non si illudano i bastiancontariaprescindere e i detrattori di turno. Diciamo che sono state tutte assenze giustificate Se ci fossero magagne o altro Gianfranco avrebbe già rinunciato al mandato. La prossima riunione ci sarà a fine mese per mettere a punto l’elenco dei componenti, distribuire carichi e incarichi, verificare la fattibilità delle proposte che intanto il “Presidente incaricato” andrà raccogliendo e partire poi con il primo giro di questua in vista delle due feste di aprile, quella del 21, Sant’Antonio Abate a Cerreto e quella immediatamente successiva del 27, San Rocco, che quest’anno cade nell’ultima domenica di aprile perché Pasqua cade nella terza, il 20.
Care Amiche e cari Amici, vorrei ragionare un po’ su un argomento che pare si sia riaffacciato negli ultimi giorni, forse più per mancanza d’altro o per distrazione su altri problemi che per un motivo stringente. Parlo della situazione del commercio a Miglianico, che pare sia già “morto”. Vabbè. Ci vorrebbe tempo e non poco spazio per affrontare questo argomento riallacciando i fili della nostra storia recente e anche le diverse posizioni che in certi casi si rivelerebbero camaleontiche o evidenziatrici di ineffabili facce toste. Sento che qualunque cosa scrivessi su questo spazio di libertà ecciterebbe le reazioni delle “qualcuna” e dei “qualcuno” che direbbero e stradirebbero, sgangheratamente come han sempre fatto, ma non potrebbero certo dare lezioni a nessuno. Non ho voglia di farlo. Non meritano nulla, loro, L’argomento si, ma non ora. Quindi non lo faccio.
Del resto, non posso occupare tutto lo spazio e dimenticare che oggi è l’8 marzo, “Festa internazionale della Donna”. Anche a Miglianico, come in ogni dove, ci saranno eventi più o meno grandi e tutti importanti che alcuni cominciano a ritenere rituali e incapaci di cambiare alcunché. In non pochi casi l’8 marzo si riduce alal festa dei fiorai e delle pizzerie, il che non è male ma non porta segni simbolici e lezioni civiche sulle questioni di genere.
Segnalo non senza un commento legato ad una mia piccola curiosità, quello che è stato organizzato dalla nostra super Pro Loco col patrocinio del Comune. Si tratta dell’ “Aperitivo in Rosa e Spettacolo” il cui titolo è “Due per Uno”, di Margherita D’Onofrio, che lo recita insieme a Donatella De Luca che, a sua volta, ne cura la regia. L’appuntamento è fissato per domani, domenica 9 marzo, alle ore 16:00, presso “l’ex-asilo” (non serve) “Casa delle Monache”. Ecco la curiosità che è doppia. La locandina parla di “Ingresso gratuito riservato alle Donne” ed aggiunge poi in carattere più piccolo “La prenotazione è obbligatoria e si accettano max (non ci entrava “massimo”? ndr.) 40 prenotazioni”. La mia doppia curiosità riguarda questo doppio sbarramento. A leggerlo così, infatti, il messaggio sembra destinato solo alle Donne, il che mi sembra inverosimile perché un’auto-chiusura così drastica sarebbe il contrario dello spirito dell’8 marzo. Il secondo sbarramento a soli 40 posti, mentre la sala ne contiene certamente qualcuno in più, è poi in apparente contraddizione con il battage pubblicitario ribalzato anche suoi media locali, il che non fa ben capire se si tratti di un evento “esclusivo”, così da renderlo prezioso o, il che sarebbe pessimo, un evento “ad excludendum” oppure se si sia semplicemente scelto il luogo sbagliato, visto che a Miglianico ci sono sale decisamente più capienti. Confuso dal non aver capito tutto ciò e trattenuto dal non voler chiarire queste curiosità, non ho né chiamato per prenotare col rischio di rubare un posto a una festeggiata né per avere “info” che ho temuto potersi rivelare in qualche modo aggravanti. Tralascio queste bazzecole e chiarisco che se si trattasse di una iniziativa per sole Donne sarebbe gravissimo perché si giustificherebbero tutte le discriminazioni di genere e lo si farebbe con denari e risorse pubbliche. Il che mi sembra davvero impossibile proprio qui a Miglianico. Nessuno può mettere in discussione il rispetto che ho per la Donna che considero il punto più alto dell’umanità, il più vicino al Cielo. La sola ipotesi di una cosa fatta per separarle dal resto del mondo non sta né in cielo né in terra, davvero. La Festa dell’8 marzo mi ha dato più volte fastidio per quella carica di femminismo tutt’altro che conciliante e moderno, un “ismo” come i peggiori “ismi” che hanno segnato la storia. In verità la riterrei superata in un Paese come l’Italia dove si son fatti molti e molti passi avanti, per merito di tutti, e dove certamente resistono problemi antichi ma sono stati introdotti eccessi recenti. Dove forse si guarda con poca o nessuna attenzione a chi arriva qui con un bagaglio di vera discriminazione che segna i corpi oltre che le idee ma che non andiamo a discutere per certi motivi o che disprezziamo per altri motivi, sbagliando in ambedue i casi.
Sono entrato temerariamente ma con sereno spirito di libertà in un campo minato e già sorrido divertito immaginando le reazioni “scerrate” di questa o di quella. Ne esco gioiosamente con alle i miei auguri gioiosi e cordiali prima di tutte alle Miglianichesi e, subito dopo, a tutte le Donne del mondo, quest’anno in particolare alle Ucraine e alle Russe,Donne di Gaza e di Israele, alle quali affido la mia speranza si Pace.
Buona Domenica