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La letterina del sabato 27 maggio 2023

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 27 Maggio 2023 12:02
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

è in pieno svolgimento la terza edizione di ”PoetaMi - Miglianico Borgo in Poesia”. Ieri sera abbiamo vissuto la XIV edizione del Premio Paride Di Federico - che è all’origine di tutto - con i giovanissimi poeti, alunni e studenti delle Scuole primaria e secondaria di primo livello (Elementari e Medie, ndr.), in prima fila con poesie meravigliose. Purtroppo se ne potevano premiare solo tre per ognuna delle due categorie ma erano tutte davvero notevoli. Stasera, dopo un’altra giornata intensa, ci sarà il gran finale al quale tutti siamo invitati a partecipare. Nell’occasione sarà presentato il percorso “CamMIno in versi” che segnerà luoghi del nostro centro storico attraverso citazioni di grandi poeti. Sul belvedere della Chiesa madre di San Michele è stata collocata una grande cornice entro la quale tutti potranno realizzare una foto che, inviata al Comune di Miglianico, verrà selezionata e pubblicata. Sotto la cornice c’è una targa che racconta la “leggenda” sulla nascita di Miglianico: una bella storia.    

 

Avevo promesso ai miei eroici ventitré Lettori di affrontare un certo tema in questa Letterina. Provo a mantenere la promessa. Partiamo da una data, il 26 maggio 2019, ma anche 27 maggio 2019. Quattro anni fa ci furono le ultime le elezioni comunali. Si votò il 26 e i risultati si conobbero il pomeriggio del 27. Quelle votazioni decretarono la vittoria di “Miglianico Cambia” e del suo candidato sindaco, Fabio Adezio, sull’insieme-che-divide, guidato dall’Amico Carlo Biasone. La volontà dei Miglianichesi fu chiaramente quella di proseguire sulle nuove strade respingendo il tentativo di restaurazione ideato e messo in atto da quelli dell’insieme-che-divide. La distanza di 141 voti (52,36% contro 47,64%) è stata letta allora e da allora in modo alquanto diverso dai rispettivi competitori. Non ho letto né ascoltato su quel risultato analisi illuminanti se non da parte di uno o due protagonisti e comunque alquanto tempo dopo. Troppo poco. La mancata analisi del voto genera solitamente nuovi errori, parlo di quelli commessi sia dai vincitori sia dagli sconfitti di quella tornata elettorale. Oggi, in mancanza della pur annunciata iniziativa da parte del Sindaco di comunicar cose nuove e recenti ai Concittadini in pubblici incontri, si possono fare due riflessioni: una su un consuntivo amministrativo che nell’ultimo anno scarso di consiliatura potrà essere modificato relativamente; un’altra su quel che sta per accadere in vista delle prossime comunali della primavera 2024. A consuntivo del suo operato, il Sindaco, Fabio Adezio, porterà cifre importanti, come i 26 milioni di euro di finanziamenti ottenuti per opere pubbliche di grande rilievo, la progressiva modernizzazione della macchina amministrativa, lo stato di forte salute del bilancio comunale risanato a tempo di record dai disastri ereditati, le scelte ecologiche ed energetiche, un nuovo Piano Regolatore da progettare con i Cittadini, la possibilità di abbattere addirittura le tasse comunali, cioè davvero “meno tasse per tutti”, grazie a progetti produttivi per le casse comunali, ed altro ancora. Il consuntivo dell’opposizione è praticamente nullo: nessun a proposta, nessun progetto alternativo. In Consiglio comunale, a parte schermaglie polemiche sempre senza mozioni o proposte, la minoranza nella stragrande maggioranza dei casi ha votato a favore delle proposte della maggioranza. Poi nessuna contestazione pubblica, se non sporadica e mal combinata ma ormai sepolta nella polvere del tempo passato e, alla fine, solo una stucchevole (e diseducativa) sfilza di avvisi sulla presenza dell’autovelox a Cerreto. A fronte di ciò, che ovviamente contiene tutte le contestabilissime inesattezze della eccessiva sintesi, ci sono le “opinioni”. Quella corrente, apparentemente non solo maggioritaria ma totalizzante è che “Fabio perderà. Perderà contro chiunque si presenti dall’altro lato”. Chi lo motiva col fatto che tratta male i Cittadini che vanno da lui per proporre i propri problemi (IMU sui terreni agricoli, viabilità, altri accidenti) liquidandoli sprezzantemente con un freddo “ho altre priorità”, chi lo motiva col fatto che, con questo o quello non va, “Fabio non fa niente”, chi lo motiva col fatto che i Miglianichesi sono comunque stanchi e vogliono cambiare. Un’altra “opinione” è quella che mette al sicuro la riconferma del Sindaco Fabio Adezio perché ha coltivato minuziosamente rapporti che sono solidi elettoralmente; sono numerosi ma non chiassosi. In mezzo c’è un dato, limitato come campione e che non vale per ogni luogo ma che pure va considerato: le recenti comunali hanno attestato che i Sindaci uscenti di solito vincono ancora, anche se sono al terzo mandato.            

Poi ci sono i candidati a sindaco e le liste, perché programmi, contro-programmi e anche le polemiche camminano sulle gambe di Donne e Uomini che devono mettere in gioco la propria storia personale, le proprie capacità relazionali ed il proprio fascino elettorale, insomma devono metterci la faccia. Questa è la fase nella quale fioriscono ipotesi, anche le più stravaganti. La realtà è che è estremamente difficile trovare la disponibilità di persone valide che possano essere amalgamate in un gruppo. Staremo a vedere. Resto intanto alle cose più probabili. Per ora non si parla di terza lista, che è lontana ma niente affatto impossibile perché la sua nascita dipenderà dalla politica dei partiti e dalle prossime regionali. Allora, prima questione: Fabio Adezio si candiderà per un terzo mandato? Non ci sono informazioni certe ma posso dire che si ricandiderà. Perché? Perché, a questo punto, non avendo coltivato e consolidato un nome nuovo per guidare “Miglianico Cambia”, è difronte ad un bivio: non si ricandida e appoggia quel che resterebbe in piedi del suo gruppo o si ricandida sia per garantire la conclusine delle tante cose avviate sia per salvare quanto fatto, soprattutto nell’attivo del bilancio comunale, dalla distruzione che ne seguirebbe se vincessero i suoi “nemici”. Quindi non ha scelta. Si deve ricandidare e deve provare a vincere e a vincere bene. Seconda questione: chi schiererà l’insieme-che-divide o quel che ne prenderà il posto come sfidante? Anche qui poche certezze ufficiali. Le riunioni sono riprese nella sede di via Martiri Zannolli e, allo stato, bisogna dar credito all’ipotesi che il candidato sindaco sfidante sarà ancora l’Amico, avv. prof. Carlo Biasone. È un’ipotesi che viene annunciata informalmente da alcuni ma in modo crescente e con spavalda certezza di vittoria. Se Carlo a suo tempo ha fatto bene e serenamente l’analisi del voto, sa che non si tratta di recuperare i 141 voti del 2019, tutt’altro. Sa che potrebbe andare bene, come sperano dalle sue parti, ma potrebbe andare anche peggio, molto peggio. Se farà questa riflessione potrebbe anche dire ai suoi (suoi?) che non è più disponibile a caricarsi sulle spalle una impresa simile. Allora i “nemici” di Fabio Adezio - perché di questi si tratta, non essendoci stato fino ad ora e non essendoci oggi nulla che si possa chiamare schieramento alternativo in quanto aggregato su idee e programmi diversi - avranno anch’essi due scelte davanti: trovare un nome nuovo che certamente potrebbe esserci ma non può uscire all’ultimo, o forzare qualche vecchio amministratore a dare nuovamente la propria disponibilità. Sinceramente, senza far giri di parole, l’unico che avrebbe possibilità di competere, è il mio Amico, dottor Dino De Marco, per tutta una serie di motivi, dall’esperienza maturata come Sindaco alla quantità dei suoi voti personali fino alla pur necessaria ambizione personale, indispensabile per candidarsi ovunque, e, non ultimo, quello di voler dimostrare sul campo in un lungo e lacerante confronto diretto che Fabio Adezio lo ha accusato ingiustamente tanto e di tante cose. 

I candidati sindaco possono però perdere da soli più di quanto possano vincere con il loro solo peso personale. Devono poter schierare a loro sostegno liste competitive che al contempo garantiscano capacità di operare in gruppo quando si diventa amministratori - parlo in questo caso di Fabio Adezio -  e capacità di raccolta del consenso. In questo momento Fabio Adezio è in vantaggio nell’allestimento della lista, dovendo rinnovare la sua ed avendo abbondanza di scelta. Ma ha anche il pericolo di uno o più abbandoni che potrebbero essere laceranti. L’opposizione non potrà ripresentare gli stessi. Lo sanno già. E se non lo sanno vuol dire che andranno a schiantarsi.  

Tra le variabili politiche alle quali accennavo in precedenza c’è quella del nuovo PD. Lunedì scorso si è tenuto il Congresso che ha portato alla fondazione della Sezione PD della Val di Foro alla cui guida è stato eletto l’Amico Silvio De Lutiis. È una operazione interessante che costituisce un punto di (ri)partenza del PD locale. A leggere quanto dichiarato dal nuovo Segretario di vallata, i punti qualificanti tra quelli prediletti come stimolo agli amministratori locali, lascerebbero presagire un inevitabile appoggio a Fabio Adezio, che non sarebbe comunque facile da realizzare nei fatti. Occorrerà vedere quale sarà il parere prevalente nella ricostituenda Sezione PD di Miglianico e se verrà poi accettato da tutti gli iscritti, altrimenti il PD locale, per non spaccarsi subito dopo esser rinato, dovrà scegliere una terza via amministrativa, apparentemente salutare per la sezione del partito, dannosa per Miglianico.

Potranno esserci sorprese? Nessuno oggi può escluderle. Torniamo a quella data: il 26 o meglio il 27 maggio, oggi. Tra un anno si vota. In realtà manca meno di un anno. 

Buona Domenica